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Adidas Laces, Herzogenaurach

Un "think-tank" a strisce grigio-bianche.

dati

Luogo Adi-Dassler-Str. 1, 91074 Herzogenaurach

Costruttore adidas AG, World of Sports Herzogenaurach

Progettazione kadawittfeldarchitektur Aquisgrana

Realizzazione Franz Strobel Maler- und Stuck GmbH Norimberga

  • Un complesso per uffici dinamico, con volumi fluidi ed appuntiti.

    Un complesso per uffici dinamico, con volumi fluidi ed appuntiti.

  • Dal progetto è nato un "think-tank" a spigoli vivi.

    Dal progetto è nato un "think-tank" a spigoli vivi.

  • Le aree lounge definiscono il punto di separazione tra l'area di lavoro e l'area di ingresso.

    Le aree lounge definiscono il punto di separazione tra l'area di lavoro e l'area di ingresso.

  • L'atmosfera del parco raggiunge persino la hall centrale.

    L'atmosfera del parco raggiunge persino la hall centrale.

  • Reparti separati possono comunicare attraverso passerelle.

    Reparti separati possono comunicare attraverso passerelle.

  • La hall centrale coperta è strutturata come un atrio centrale, alto 14 metri e completamente climatizzato.

    La hall centrale coperta è strutturata come un atrio centrale, alto 14 metri e completamente climatizzato.

  • Laces: le passerelle collegano il corpo dell'edificio, che guarda in diverse direzioni.

    Laces: le passerelle collegano il corpo dell'edificio, che guarda in diverse direzioni.

  • Gli architetti hanno utilizzato tendaggi e mobili per vivacizzare l'edificio con una nota di colore.

    Gli architetti hanno utilizzato tendaggi e mobili per vivacizzare l'edificio con una nota di colore.

  • Le aree di lavoro, in cui campeggiano tanti prodotti colorati, sono allestite in bianco.

    Le aree di lavoro, in cui campeggiano tanti prodotti colorati, sono allestite in bianco.

Adidas è un marchio famosissimo in tutto il mondo. Le tre celebri strisce sono l'elemento distintivo di Adidas, che destreggiandosi abilmente tra produzione di massa e ricercatezza esclusiva si è imposta come secondo produttore di abbigliamento sportivo al mondo. Una schiera di menti creative si dedica alla progettazione dei prodotti e allo sviluppo tecnologico. Per loro lo studio kadawittfeldarchitektur di Aquisgrana ha ideato un "think-tank" dagli spigoli vivi. Come deve essere un edificio in cui ingegneri, medici e designer sviluppano continuamente innovazioni e definiscono le tendenze del momento? In cui i dipendenti, in media al di sotto dei 30 anni, possano ricevere stimoli e rimanere allo stesso tempo concentrati? "Deve essere un luogo inconfondibile in cui riconoscersi", è stata la risposta degli architetti, un luogo che sia fonte di ispirazione per i dipendenti. Ed è così che su di un anonimo prato verde è atterrata un'astronave di nome "Adidas Laces". "Laces" è il termine inglese per i lacci delle scarpe. È in questo modo che gli architetti chiamano le passerelle con cui il corpo dell'edificio, che si estende in diverse direzioni, è collegato alla hall centrale. Considerato che la struttura è un edificio con grande atrio centrale in cui varie unità di lavoro devono comunicare tra loro, i "laces" sono una soluzione geniale, decisamente più funzionale di un edificio a pianta circolare. Le passerelle che si incrociano sul cortile coperto completamente climatizzato collegano direttamente i vari reparti, che svolgono funzioni indipendenti tra loro. Il richiamo alla dinamicità, sia nella fruibilità degli spazi che nella struttura architettonica, è stato fin da subito al centro del progetto con cui lo studio kadawittfeldarchitektur si è aggiudicato la gara d'appalto indetta nel 2007 – la quale vedeva in lizza trenta rinomati studi di architettura. Il corpo dell'edificio, spezzato in senso longitudinale, contribuisce a ridurre il volume del cortile interno. Di contro, le facciate delle sezioni più corte sono rivolte verso l'esterno, cosicché il cortile sembra aprirsi verso l'alto, come ad accogliere uno scorcio di cielo. Le passerelle, che seguono la geometria inclinata dei nuclei di ingresso centrale, si susseguono tra i vari piani. Non appena entra dall'ampio ingresso interamente ricoperto di vetrate, il visitatore è accolto in un cortile alto 14 metri, che richiama il modello tridimensionale dell'edificio. Per dare continuità al "fluire del paesaggio" fino al centro dell'edificio, il blocco di tre piani sovrastante è sorretto da un'enorme struttura in acciaio integrata nei piani degli uffici. Ai due lati poggia su due blocchi di due piani sporgenti, le cui parti anteriori sono rivestite di lastre d'acciaio lucidate che riflettono lo spazio creando una sensazione di disorientamento. Senza questi elementi di rottura, le strisce bianche e grigie trasmetterebbero una sensazione di asettica sfuggevolezza. La scelta cromatica contrasta volutamente con il paesaggio, sfoggiando colori decisi ma discreti. I "laces" penetrano nell'edificio, formando pavimenti e soffitti grigio scuro e delimitano le aree lounge, che fungono così da punto di separazione tra l'area di lavoro e l'area di ingresso. Per vivacizzare l'edificio con una nota di colore, gli architetti hanno utilizzato tendaggi e mobili che richiamano i colori dei cerchi olimpici: blu, verde, nero, rosso e giallo. Anche al pianterreno il richiamo ai Giochi Olimpici emerge chiaramente, con pareti oro, argento e bronzo che ricordano i colori delle medaglie. Anche la segnaletica interna trae ispirazione dal mondo dello sport. "La tipografia acromatica si inserisce alla perfezione in un mondo caratterizzato dall'understatement, oggettivamente freddo, pur senza sottomettersi ad esso", afferma il progettista Andreas Ueble, "e riflette il movimento delle persone". Il dinamismo appare quasi eccessivo, ma viene in parte contrastato dalla hall che, per quanto sia anch'essa una zona animata, contribuisce a creare una sensazione di tranquillità.

Prodotti utilizzati